La
Chiesa di Mazara fa memoria e addita la figura mirabile di uno studioso che
visse sempre con fede profonda, ha amato la Chiesa, maestra di vita, ed ha
additato i valori religiosi come veri strumenti per la via al cielo. L’impegno
cristiano è quello che porta infatti sempre a riflettere, studiare e ad
approfondire la storia del cristianesimo, pietra miliare per meglio amare e
servire la Chiesa. Tale è stata l’opera dello studioso Alberto Rizzo Marino in
tutta la sua vita, esempio di vera vita cristiana nella famiglia e nel sociale.
Annuncio e testimonianza hanno caratterizzato la sua indiscussa fede cristiana.
Ha succhiato con il latte materno i valori e lo spirito dell’Azione Cattolica
nella quale militò fin dalla giovinezza alla morte, fiero di poter svolgere un
ruolo sempre attivo nella casa, nella parrocchia, nella vita. Attività civica e fede religiosa, amore alla
famiglia e dedizione alla Chiesa, amore
appassionato alla storia patria e religiosa; il suo motto si può sintetizzare:
“Pro aris et focis certavimus”. Nato a Mazara il 3 giugno 1906, fu allievo del
regio ginnasio e uno dei primi alunni del Liceo classico comunale. Conseguita
la laurea in giurisprudenza, preferì all’attività forense il mondo della scuola
dove si distinse per professionalità e diligenza, consapevole del ruolo
meraviglioso di educatore dei figli propri e dei figli del popolo. Con il grado
di capitano di fanteria partecipò alla guerra 1940-1943 e si distinse per senso
di dovere, umanità e disciplina e fu insignito della Croce al merito di guerra
e dell’onorificenza di cavaliere Ufficiale al merito della repubblica Italiana.
Rientrato in patria dal servizio attivo dal 1946 fu Presidente della sezione
mazarese dell’Associazione Nazionale delle famiglie dei Caduti e dei Dispersi
in guerra. Socio della Società Siciliana per la storia patria, fu instancabile
ricercatore della verità storica e
all’Archivio storico diocesano consacrò il meglio delle sue forze
intellettuali. Cattolico politicamente impegnato, fu sindaco della città di Mazara,
Assessore in varie Giunte Comunali evidenziando sempre la sua fede di cattolico
militante e il grande apporto portato alla città e al
territorio dalla presenza dei Vescovi che da quasi un millennio guidano questa
vetusta e gloriosa Chiesa normanna . Il suo nome rimane particolarmente legato
all’opera “La cattedrale e i Vescovi di Mazara del Vallo”, ai suoi studi e
ricerche sugli “Ebrei a Mazara” e ai
numerosi servizi pubblicati nella rivista “Trapani”, diretta dall’insigne
studioso prof. Gianni Di Stefano, e nel Bollettino Diocesano della Chiesa di
Mazara. Come cattolico e figlio del popolo, partecipò alla vita politica e.
anche attraverso la toponomastica, volle additare alle generazioni future
l’opera dei Vescovi della Chiesa, che è in Mazara, e i luoghi sacri, che furono
fucina di santità e di cultura religiosa per i figli di questo popolo nelle
varie generazioni. Nella Nova Juventus, circolo sociale dell’Azione Cattolica
della Parrocchia Cattedrale, accanto al grande parroco mons. Giovanni Battista
Criscuoli, promosse il Movimento Cattolico Diocesano e contribuì con mitezza ed
equilibrio e creare entusiasmo e collaborazione in tutta la Città; nell’Azione
cattolica ricoprì il prestigioso ufficio di Presidente della Giunta Diocesana.
Con il preside prof. Gianni Di Stefano ricostituì l’Accademia selinuntina di
scienze lettere ed arti ricoprendo l’ufficio di cancelliere della stessa e
collaborando con articoli riguardante la storia della Chiesa in Mazara, la
storia di questa Diocesi normanna e ricuperando molti documenti inediti
relativi a questa Chiesa locale e all’episcopato mazarese a tutti i livelli e,
soprattutto, documenti conservati nell’Archivio Vaticano, e presso Case
Editrici ed antiquariati. Libri editi e inediti, riguardante La Diocesi di Mazara
e varie Chiese della Sicilia, costituirono il suo immenso patrimonio librario
ed archivistico, ammirato da docenti universitari e non, arrivati a Mazara e
che ebbero la sorte di potere visitare la sua casa, vanto della città di
Mazara. Oggi per volontà testamentaria dello stesso e per la bontà e
munificenza dei figli (Benedetto e Caterina), la ricca biblioteca è stata
donata all’Archivio Storico Diocesano dove viene costituito un fondo
archivistico e un secondo fondo nella biblioteca del seminario, entrambi con il
nome di “Fondo Alberto Rizzo Marino”. Alla famiglia va il grazie più sentito
per questo gesto “veramente cavalleresco” in memoria dell’insigne
studioso. Un grazie va anche agli amici
dell’Accademia selinuntina e agli amici dell’O.E.S.S.di G. (Ordine Equestre del
Santo Sepolcro di Gerusalemme) che si sono adoperati per il riassetto del
patrimonio librario offerto all’Archivio Storico Diocesano. Oggi non si può
scrivere una storia sulla Chiesa, che è in Mazara, sul territorio, che un
giorno abbracciava buona parte del Vallo di Mazara o sulla Sicilia se non si
passa dall’Archivio Diocesano o dalla Biblioteca del Seminario di Mazara. Nel 1979 l’insigne studioso Alberto
Rizzo Marino è stato insignito dal Santo
Padre Giovanni Paolo II, oggi elevato alla gloria del Bernini, della
prestigiosa commenda dell’Ordine Equestre di san Gregorio Magno. Serenamente si
spense la sera del 24 aprile 1986 nella sua città di Mazara. La sua memoria è e
rimane in benedizione per avere bene onorato la Chiesa e la Patria.
Sac. prof. don Pietro Pisciotta
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