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martedì 27 dicembre 2022

Alberto Rizzo Marino

 



La Chiesa di Mazara fa memoria e addita la figura mirabile di uno studioso che visse sempre con fede profonda, ha amato la Chiesa, maestra di vita, ed ha additato i valori religiosi come veri strumenti per la via al cielo. L’impegno cristiano è quello che porta infatti sempre a riflettere, studiare e ad approfondire la storia del cristianesimo, pietra miliare per meglio amare e servire la Chiesa. Tale è stata l’opera dello studioso Alberto Rizzo Marino in tutta la sua vita, esempio di vera vita cristiana nella famiglia e nel sociale. Annuncio e testimonianza hanno caratterizzato la sua indiscussa fede cristiana. Ha succhiato con il latte materno i valori e lo spirito dell’Azione Cattolica nella quale militò fin dalla giovinezza alla morte, fiero di poter svolgere un ruolo sempre attivo nella casa, nella parrocchia, nella vita.  Attività civica e fede religiosa, amore alla famiglia  e dedizione alla Chiesa, amore appassionato alla storia patria e religiosa; il suo motto si può sintetizzare: “Pro aris et focis certavimus”. Nato a Mazara il 3 giugno 1906, fu allievo del regio ginnasio e uno dei primi alunni del Liceo classico comunale. Conseguita la laurea in giurisprudenza, preferì all’attività forense il mondo della scuola dove si distinse per professionalità e diligenza, consapevole del ruolo meraviglioso di educatore dei figli propri e dei figli del popolo. Con il grado di capitano di fanteria partecipò alla guerra 1940-1943 e si distinse per senso di dovere, umanità e disciplina e fu insignito della Croce al merito di guerra e dell’onorificenza di cavaliere Ufficiale al merito della repubblica Italiana. Rientrato in patria dal servizio attivo dal 1946 fu Presidente della sezione mazarese dell’Associazione Nazionale delle famiglie dei Caduti e dei Dispersi in guerra. Socio della Società Siciliana per la storia patria, fu instancabile ricercatore   della verità storica e all’Archivio storico diocesano consacrò il meglio delle sue forze intellettuali. Cattolico politicamente impegnato, fu sindaco della città di Mazara, Assessore in varie Giunte Comunali evidenziando sempre la sua fede di cattolico militante  e  il grande apporto portato alla città e al territorio dalla presenza dei Vescovi che da quasi un millennio guidano questa vetusta e gloriosa Chiesa normanna . Il suo nome rimane particolarmente legato all’opera “La cattedrale e i Vescovi di Mazara del Vallo”, ai suoi studi e ricerche sugli “Ebrei a Mazara”  e ai numerosi servizi pubblicati nella rivista “Trapani”, diretta dall’insigne studioso prof. Gianni Di Stefano, e nel Bollettino Diocesano della Chiesa di Mazara. Come cattolico e figlio del popolo, partecipò alla vita politica e. anche attraverso la toponomastica, volle additare alle generazioni future l’opera dei Vescovi della Chiesa, che è in Mazara, e i luoghi sacri, che furono fucina di santità e di cultura religiosa per i figli di questo popolo nelle varie generazioni. Nella Nova Juventus, circolo sociale dell’Azione Cattolica della Parrocchia Cattedrale, accanto al grande parroco mons. Giovanni Battista Criscuoli, promosse il Movimento Cattolico Diocesano e contribuì con mitezza ed equilibrio e creare entusiasmo e collaborazione in tutta la Città; nell’Azione cattolica ricoprì il prestigioso ufficio di Presidente della Giunta Diocesana. Con il preside prof. Gianni Di Stefano ricostituì l’Accademia selinuntina di scienze lettere ed arti ricoprendo l’ufficio di cancelliere della stessa e collaborando con articoli riguardante la storia della Chiesa in Mazara, la storia di questa Diocesi normanna e ricuperando molti documenti inediti relativi a questa Chiesa locale e all’episcopato mazarese a tutti i livelli e, soprattutto, documenti conservati nell’Archivio Vaticano, e presso Case Editrici ed antiquariati. Libri editi e inediti, riguardante La Diocesi di Mazara e varie Chiese della Sicilia, costituirono il suo immenso patrimonio librario ed archivistico, ammirato da docenti universitari e non, arrivati a Mazara e che ebbero la sorte di potere visitare la sua casa, vanto della città di Mazara. Oggi per volontà testamentaria dello stesso e per la bontà e munificenza dei figli (Benedetto e Caterina), la ricca biblioteca è stata donata all’Archivio Storico Diocesano dove viene costituito un fondo archivistico e un secondo fondo nella biblioteca del seminario, entrambi con il nome di “Fondo Alberto Rizzo Marino”. Alla famiglia va il grazie più sentito per questo gesto “veramente cavalleresco” in memoria dell’insigne studioso.  Un grazie va anche agli amici dell’Accademia selinuntina e agli amici dell’O.E.S.S.di G. (Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme) che si sono adoperati per il riassetto del patrimonio librario offerto all’Archivio Storico Diocesano. Oggi non si può scrivere una storia sulla Chiesa, che è in Mazara, sul territorio, che un giorno abbracciava buona parte del Vallo di Mazara o sulla Sicilia se non si passa dall’Archivio Diocesano o dalla Biblioteca del Seminario di  Mazara. Nel 1979 l’insigne studioso Alberto Rizzo Marino  è stato insignito dal Santo Padre Giovanni Paolo II, oggi elevato alla gloria del Bernini, della prestigiosa commenda dell’Ordine Equestre di san Gregorio Magno. Serenamente si spense la sera del 24 aprile 1986 nella sua città di Mazara. La sua memoria è e rimane in benedizione per avere bene onorato la Chiesa e la Patria.

                                                                                             Sac. prof. don Pietro Pisciotta


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