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giovedì 29 gennaio 2015

"Lu toccu"



 Mazara nel XVI sec.

Xilografia estratta dall'opera a stampa di  G.G. Adria
  Topographie inclyte civitatis Mazariae, Palermo 1515
Una delle rarissime immagini del paesaggio urbano delle città della Sicilia del XVI secolo è la rappresentazione di Mazara nell’opera a stampa di G.G. Adria , Topographia inclytae civitatis Mazariae,( Panormi 1515 ).Si tratta di un  grafico che ci propone la ricostruzione ideale della Mazara rinascimentale, caratterizzata dalle cortine merlate a difesa di una bassa e fitta edilizia abitativa da cui si staccano imponenti gli edifici simboli del potere religioso e civile e del governo cittadino. Ben distinguibile in questa raffigurazione urbana è l’emblema del pubblico governo cittadino, rappresentato dalla torre dell’orologio, che era denominata  loggia, o più comunemente “Lu Toccu”, descritta dall’Adria nel seguente passo :” ET UBI NUNC EST HOROLOGIUM ERAT PALATIUM ANTIQUUM CUM FORO AMPLO FIDERICI CLARAMONTIS “.Nel centro della città, contiguo al palazzo dei Chiaramonte, oggi sede del vescovado, la loggia era introdotta da un’unica grande arcata tutt'oggi esistente.

Fornice della loggia
Nel 1451 la civica amministrazione vi collocò l’orologio pubblico, che fu probabilmente uno dei primi orologi meccanici a carattere urbano impiantati in Sicilia, dato che Palermo si attrezzerà in tale senso solo sul finire del XVI  secolo. 
Nell’Italia dei movimenti comunali la grande novità di queste macchine rispetto all'orologeria ecclesiastica e all'orologeria gentile fu quella del collegamento del meccanismo dell’orologio con le campane: la segnalazione delle ore  diventava così soltanto sonora, scandita  dal colpo  del batacchio della campana, detto “toccu”. Presumibilmente nel contesto mazarese la loggia veniva denominata “Lu Toccu” in riferimento alla presenza dell’orologio sonoro e non tanto per l’arcata da cui si farebbe derivare il toponimo dall’arabo Taq.

Una delle due campane del Tocco è tutt’oggi esistente e fa parte dell’orologio pubblico di Porta Palermo,collocato nella chiesa della Madonna delle Grazie. Sulla campana è leggibile la seguente iscrizione “ HOC OPUS FIERI FECIT UNIVERSITAS MACZARIE NICOLAUS PISANUS FECIT OC. MCCCCLI. 
Nella parte apicale della campana è leggibile la scritta NICOLAUS PISANUS




 1451 
l'anno di realizzazione

Data la duplice rilevanza che riveste l’oggetto, e cioè quella di essere la campana originaria del primo orologio pubblico mazarese e una delle più antiche campane di Sicilia, sarebbe opportuno sostituirla con una copia e tutelare l’originale  nel locale Museo Civico. Nel 1603 l’orologio pubblico fu corredato con un quadrante al fine di avere un indicazione delle ore anche visiva. L’evento ci viene descritto da N.A. De Federicis : ”Qui vi è la Loggia o Tocco  così detto dal Volgo, il palazzo anticamente delli Chiaramonti dove è nel presente la torre ed offizio delli  Giurati magistrato principale nella città con la torre dell’horologio a sfera (quadrante)  fatto l’anno passato dai miei colleghi ...”.
La Loggia con la torre dell'orologio

Nella prima metà del Seicento l’orologio sarà trasferito ed allocato sulla torre dell’acqua, che prenderà appunto il nome di  “torre dell’orologio”. Presso la pinacoteca del Museo Diocesano, in una tela settecentesca raffigurante la festività cittadina in occasione del battesimo di Ruggero D’Aragona, sono rappresentati i diversi edifici che delimitavano il Piano Maggiore a mezzogiorno; fra questi vi è la Torre dell’Orologio, che a quella data si presenta isolata, mentre al presente è addossata al Seminario Diocesano.
L'antica torre dell'orologio accorpata nel 700 alle  fabbriche del seminario

A causa di dissesti strutturali nel 1890 l’antico orologio fu trasferito in uno dei campanili   della chiesa di S.Ignazio  per essere ancora una volta nel 1897 spostato in altro luogo e precisamente nella chiesa della Madonna delle Grazie detta della Porta, così come si rileva da una relazione intorno gli orologi pubblici di Mazara fatta dall’ingegnere capo comunale Nicolò Impeduglia il  6 agosto del 1897, che riportiamo per esteso : “ La cittadinanza reclama la necessità dell’impianto di altri pubblici orologi in siti che rispondano ai bisogni locali, giacchè i due esistenti non soddisfano affatto, essendo quello di S. Michele provvisto di una macchina, che per la sua vetustà ha bisogno di continue riparazioni  e di conseguenza si fa sentire ad intermittenza, oltre che detto orologio ha una soneria all’italiana, che non risponde più alle abitudini dei tempi nostri ; l’ altro orologio di Piazza Plebiscito, trovasi in un sito non adatto e fu quivi collocato in linea provvisoria, dietro  la demolizione della torre di piazza Municipio ( fu demolita la sola parte apicale composta da una struttura muraria che  conteneva i meccanismi dell’orologio). La città nostra oggidì non è più quella di un tempo racchiusa da alte e spesse muraglie, ma si è allargata rapidamente con sobborghi degni di considerazioni, ed è innegabile che diverse piazze si additano come sito di riunione della cittadinanza, e fra le altre si rilevano subito quella di porta Palermo e l’altra del Municipio; la prima come centro del movimento agricolo, giacchè in essa avvengono tutte le riunioni dei contadini, non che i convegni per recarsi  la mattina  di buonora  in campagna al lavoro quotidiano, l’altra poi rappresenta il cuore della città, sia perchè in essa avvi la sede del Miunicipio, sia ancora per l’altri e vari importanti edifizi che la circuiscono.
L’autorità municipale perciò ha precelto detti siti per l’impianto di due pubblici orologi e noi abbiamo avuto disposizione di redigere i progetti  per la costruzione di due torri , una sulla chiesa della Madonna della Porta e l’altra sul Palazzo Municipale.
Presentiamo per ora il primo progetto, mentre l’altro sarà redatto quanto prima unitamente alla sistemazione del Palazzo Municipale.
Torre dell’orologio sulla chiesa della Madonna della Porta
La chiesa della Madonna della Porta è di proprietà municipale, e sorge nell’ampia piazza di Porta Palermo, essa chiesa è larga dalla parte esterna di metri 7,45, lunga metri 19,55 col prospetto alto metri 10,90 inoltre il pavimento interno si sopraeleva dal vuoto della piazza di metri 1,16,tanto da accedere alla chiesa con n° 6 gradini ...
..... L’ammontare complessivo di tutte le opere del progetto ammonta a £.4100, però per completare la torre dell’orologio bisogna provvedere alla macchina, al quadrante ed all’armaggio.
Il Municipio possiede  una macchina di massima forza, con le relative campane, che in atto si trovano collocate nel campanile del Collegio però detta macchina, attesa la ristrettezza  del locale ,non funziona tutta ,tanto che le si dovette sopprimere la parte  che riguarda la soneria  della mezzanotte e del mezzogiorno ; perciò si presenta l’occasione di collocare detta macchina  nel nuovo edificio di Porta Palermo e sostituire al Collegio un piccolo orologio, che si possa contenere  nella cameretta esistente “ .
La relazione prosegue con una disamina dei preventivi per la realizzazione della suddetta opera. Essa oltre a darci notizie molto puntuali sugli orologi pubblici della Mazara di fine Ottocento,  ci dimostra  come l’antica campana del  Tocco sia stata collocata nell’orologio pubblico di Porta Palermo. A conclusione di queste piccole note c’è da rilevare, ad ulteriore testimonianza dell’importanza simbolica che la torre dell’orologio ha avuto nelle epoche passate per le civiche amministrazioni, che  nel bando di concorso del progetto del Palazzo Pammilo indetto il 27 febbraio del 1956 viene posta come condizione imprescindibile della realizzazione dell’opera  proposta l’inserimento di una torre dell’orologio  “ nella parte anteriore prospicente la piazza ( ...) più alta del fabbricato non meno di m. 15 e non più di m.25 “
                                                                            Mario Tumbiolo   

Il Palazzo Pammilo nel progetto dell'architetto Omero Tomel
vincitore del concorso indetto dall'Amministrazione Civica di Mazara del Vallo nel 1956

Articolo estratto da:  L'arco - ottobre 1997, anno X n.6 - pp.4-5





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