Accademia Selinuntina
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Scienze Lettere Arti
È noto che gli umanisti mazaresi amarono identificare Mazara con l'antica Selinunte. E selinuntino si disse nella sua “Topographia inclytae civitatis Mazariae” Gian Giacomo Adria scrivendo: “Selinis Inclyta urbs mea dulcis patria”. Lo stesso Adria, altrove, aveva detto la città natale “Docta Selinis” (Epistola ad coniugem) e “Formosa Selinis” (De recessu episcopi mazariensis Joannis Villamarini ad inclytam civitatem Mazariae) e gli esempi potrebbero continuare. Questi umanisti, secondo l'Adria, solevano recarsi periodicamente a Miragliano, lungo la riva sinistra del Mazaro, là dove sgorgava una fonte di dolci acque che essi chiamavano Ippocrène, a somiglianzà di quella che, secondo il mito, era sgorgata in Beozia sotto gli zoccoli del cavallo Pegaso ed era stanza delle Muse. Qui essi, pacatamente, conversavano e, narra l'Adria nel suo latino, “tanta erat dulcedo sonoritatis aquarum quod poetarum musae canentes pectora rapiebant”. La fonte aveva ispirato a Giovanni Albino, l'umanista lucano che aveva seguito Alfonso II nel suo esilio mazarese, il poemetto “De Fonte Hyppocrene”.
Le tradizioni, se non il nome, di quel sodalizio, fiorito tra il XV ed il XVI secolo, furono continuate a Mazara nel secolo XVII dalla Accademia degli offuscati che, secondo il Mongitore, ebbe per impresa un sole tra nuvole col motto “Fugabit”. L'Accademia degli offuscati è ricordata anche dal Narbone, dal Quadrio e dal Maylender.
Logo dell'Accademia Selinuntina nel 1762 |
Nel 1762 Girolamo Palermo, dei Principi di Santa Margherita, assurto dal 1759 alla cattedra episcopale mazarese, riallacciandosi alla tradizione umanistica testimoniata dall'Adria, istituiva l'Accademia Selinuntina e ne approvava gli statuti dettati da Giacomo Gerardi eletto Cancelliere perpetuo del sodalizio. Ed invero, se alla favola che pretendeva identificare in Mazara l'antica Selinunte non credevano ormai che i tardi epigoni degli umanisti mazaresi, a buon diritto i mazarese potevano pur dirsi “Selinuntini” giacché dell'antica città dorica Mazara era stata l'emporio e l'oppidum sul Mazaro.
Il Vescovo di Mazara Girolamo Palermo fondatore dell' Accademia Selinuntina |
L'Accademia Selinuntina, di cui fece cenno il Narbone nella sua “Biblioteca Sicula”, lo Scinà nel suo “Prospetto della Storia letteraria di Sicilia nel secolo XVII”, il Di Marzo nelle sue annotazioni al “Dizionario topografico della Sicilia” dell'Amico, è ricordata anche da Michele Maylender nel quinto volume (1930) della sua monumentale “Storia delle Accademie d'Italia”. Essa tenne le sue ultime adunanze nel 1859. Risorta a nuova vita nel 1958 con nuovi statuti ed il motto “Virescit”, l'Accademia Selinuntina di scienze lettere ed arti raccoglie ora in un sodalizio quanti intendono collaborare per testimoniare la cultura siciliana ed il contributo della Sicilia alla civiltà mediterranea.
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