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lunedì 8 giugno 2015

Mons. Domenico Mogavero indice la Visita pastorale



La sacra Visita del Vescovo alla Diocesi, secondo le norme giuridiche ( c. 396 C.J.C.) è definita “visita canonica”, ma per gli scopi che si prefigge e per il modo paterno con cui deve essere condotta viene comunemente chiamata “Visita pastorale”. Questa  Visita ha una duplice valenza: permette al Vescovo di tenersi  al corrente in modo diretto della situazione concreta della Chiesa particolare e sprona  i fedeli a compiere con sempre maggiore intensità i propri doveri. Il bisogno della Visita pastorale è stato sempre vivo  e sentito nella Chiesa sin dai primi secoli. Così i grandi vescovi, come ad esempio San Basilio, San Martino, sant’Agostino rifacendosi  all’esempio di San Pietro che  “andava a visitare tutte le comunità. Si recò anche dai credenti della città di Lidda” (Atti 9, 32), visitavano le loro Chiese particolari, solleciti di potere  provvedere personalmente ai bisogni della comunità e spronare clero e laicato nell’esercizio della carità.  Sant’Agostino era talmente assillato dalla preoccupazione della Visita alle sue Chiese che, là dove non poteva andare di persona, costituiva un Vescovo locale, purché i fedeli fossero difesi dallo scisma donatista. Tale consuetudine divenne legge nel concilio di Terragona (anno 516). Altri concili regionali estesero nei loro territori una tale legge che divenne una prassi comune nel Medioevo. Il Concilio di Trento ritenne opportuno apportare le sue riforme anche in questo campo prescrivendo che è dovere personale del vescovo la Visita alla sua Diocesi. La Chiesa codificò tale Visita nella legislazione canonica  (C.J.C.  396). La paternità del Vescovo “riverbero, come insegna Sant’Ignazio martire, della Paternità di Dio” rifulge in modo particolare durante la Visita pastorale: è il Padre che si ritrova in mezzo ai figli; è il Pastore che presiedendo in nome di Dio al gregge, addita alle pecorelle la via che conduce ai pascoli della salvezza. E proprio nella Sacra Visita che egli risplende “quale maestro di dottrina, Sacerdote del sacro culto, Ministro del governo della Chiesa” (Lumen Gentium 20). Si deve al vescovo Giuseppe Mancuso l’ultima Sacra Visita  nella diocesi di Mazara. Appena eletto vescovo, indisse la prima Sacra Visita il 7 marzo 1963 con inizio dalla Chiesa Cattedrale in data 10 maggio 1964. 


 Il vescovo Giuseppe Mancuso, indisse la prima Sacra Visita il 7 marzo 1963 con inizio dalla Chiesa Cattedrale in data 10 maggio 1964, da sx Canonico don Vito Avila, sua eccellenza il vescovo Mons. Giuseppe Mancuso, mons.Giovanni Battista Mancogna, in piedi Don Nicolò Perniciaro ed  il ciantro mons. Lorenzo Caravaglios.
Il 23-25 giugno era a Pantelleria in sacra Visita tra le ovazione di un’Isola in festa.  I lavori del Concilio Vaticano rallentarono il suo impegno pastorale, che si protrasse per vari mesi, quando fu poi costretto ad interromperla per il sisma del 1968 che distrusse o gravemente danneggiò ben otto comuni della diocesi. La sera del 14 gennaio 1968 era in sacra Visita a Campobello, nella parrocchia San Giovanni, quando apprese la triste notizia del rovinoso movimento sismico. Nonostante tutto,  riprese il cammino pastorale per concluderlo a metà dell’anno 1971. Spinto dall’ansia pastorale di visitare ancora una volta i fedeli nelle loro comunità parrocchiali, testimoniare loro l’amore di padre e pastore e confermarli nella fede e nella carità, nonostante la salute ormai malferma,  il 31 maggio 1973, festa dell’Ascensione, indisse una seconda Sacra Visita, che si aprì ufficialmente il 2 dicembre 1973, prima domenica di avvento. Tale Visita, con carattere prevalentemente pastorale, doveva offrire al Vescovo una visione, per quanto possibile obiettiva, chiara e coscienziosa della realtà pastorale delle singole parrocchie dopo il dramma del terremoto che aveva colpito la Diocesi di Mazara; inoltre  il Vescovo avrebbe dovuto rilevare lo sviluppo pastorale della Parrocchie, conforme alle nuove  indicazioni offerte dal  Concilio Vaticano II. La prima parrocchia ad essere visitata,  il 23 dicembre,  fu San Nicolò di Bari a Mazara e, successivamente, tutte le altre parrocchie della città. Subito dopo  l’attenzione del Vescovo si rivolse a Castelvetrano  e il  10 marzo 1974 fu a san Francesco di Paola. Nel mese di novembre visita la città di Gibellina, la zona particolarmente provata dal sisma del 1968. Debilitato nelle sue forze fisiche dovette sospendere la sacra Visita che rimase la “grande incompiuta”.
                                                                             Don Pietro Pisciotta

da sinistra l'onorevole Bernardo Mattarella (padre dell'attuale presidente della Repubblica Italiana)
a destra sua eccellenza il vescovo Giuseppe Mancuso

                                                           



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