Translate

giovedì 26 aprile 2018

L'erma di mons. G.B. Quinci



L’Archivio Storico Diocesano di Mazara del Vallo ha accolto con giubilo un’erma di bronzo che modella la figura del grande storico della Chiesa mazarese, Giovanni Battista Quinci (1877-1956), nel 140° anniversario della sua nascita, nell’80° anniversario della pubblicazione della maggiore opera dello stesso: “Fonti e notizie storiche sul seminario vescovile di Mazara”. L’opera scultorea dell’artista Enzo Santostefano (1907- 1982), pittore, scultore e xilografo, rivela l’essenza della sua arte sempre caratterizzata e calibrata da un senso di concretezza ed equilibrio che l’artista evidenzia ed esalta  nella visione della realtà della natura  che riesce sempre a studiare e a cogliere più nella profondità che in superficie. Tale è il Santostefano nella pittura come nella scultura; a suo modo egli costruisce una realtà ideale senza sillogismi nel rispetto della natura dove si evidenzia   analisi e coscienza, pensiero e sensazione. Se nella pittura si indugia a descrivere e ad annotare minuziosamente i particolari della realtà ridando vita, forza e idealità, nella scultura emerge la forza e la dinamicità del soggetto dove pulsa  vivacità e misticismo, idealità e concretezza in una articolata trama che sublima l’opera operando una vera catarsi nell’animo  del fruitore dell’opera stessa. Giovanni Battista Quinci, ciantro del Capitolo della Cattedrale e storico forbito, è nato a Mazara del vallo il 2 aprile 1877 da famiglia di pescatori ed evidenziò sempre il suo grande amore per il mare e per la sua Mazara che dal mare ha sempre tratto alimento, ricchezza e fortuna. Sacerdote vero ed autentico, fu coerente con la sua vocazione che lo portò giovanissimo, cappellano militare ufficiale della regia marina su vari fronti e ne sono prova i suoi diari manoscritti, vera fonte di notizie inediti riguardanti la vita militare. Storico della Chiesa di Mazara, da mons. Filippo Pottino, fu definito cultore di storia civile, religiosa ed artistica della sua Mazara, nonché economista tanto da promuovere la nascita delle cooperative marittime, la motorizzazione delle barche e, per quanto riguarda le economie agricole fu ideatore e promotore della cantina sociale vitivinicola, come si evince dalle numerose pubblicazioni sulla Cattedrale, sui pittori e scultori che arricchirono nei secoli questo mirabile Tempio della Diocesi, elevato a “Basilica” dal Pontefice San Giovanni Paolo II, e soprattutto sulla Storia del Seminario Vescovile di Mazara, vera fonte inesauribile di notizie relative alla  conoscenza e allo studio dei suoi Vescovi, dei Rettori e degli illustri personaggi che si formarono alla scuola in questo Istituto, vera oasi per diversi secoli di formazione culturale e umana. Ispettore ai Monumenti, il Quinci fu assai vigile nella salvaguardia del ricco patrimonio artistico (pittura, scultura ed architettura) presente nel territorio della Provincia. Sacerdote e studioso, fu soprattutto uomo per la sua carica di cultura e umanità. Morì il 16 marzo 1956, all’età di anni 79, lasciando dietro a sé una scia luminosa e l’immagine del sacerdote e dell’uomo corretto, profondamente legato alla Chiesa che amorevolmente servì per tutta la vita, legato alla sua Mazara della quale si vantò sempre di esserne figlio devoto.
                                                                                                        Don Pietro Pisciotta


Nessun commento:

Posta un commento