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mercoledì 24 gennaio 2018

Visita alla Giudecca di Mazara nelle Giornata della Memoria 2018




esperto: arch . Mario Tumbiolo        tutor: proff.ssa Ileana Sparacia





La giornata della memoria   (27 gennaio 2018)

Chi sono i nostri fratelli ebrei?  Una domanda legittima ed interessante per noi che abbiamo la stessa fede e ci riconosciamo figli di Abramo nella fede. Abramo è stato  il grande Patriarca a cui fanno riferimento le tre religioni monoteistiche: ebraica, cristiana e islamica. Tutti crediamo in un solo Dio grande e misericordioso; una divinità unica che trascende   il mondo creato. Questo Dio gli ebrei lo chiamano Javhè, gli islamici Allah, noi cristiani Padre nostro; è però sempre lo stesso Dio che ha creato il cielo e la terra. La lotta di religione, presente in tante parti del mondo, per grazia di Dio, non ha lambito la nostra terra dove per secoli cristiani, ebrei ed islamici sono riusciti a convivere pacificamente. A Mazara non sono mai esistiti ghetti ma  autonomamente gli Ebrei si erano insediati  per motivi logistici nel quartiere di torre Bianca, gli islamici nel rione di San Francesco mentre i cristiani abitavano soprattutto nel quartiere di san Giovanni. Nei tre rioni sorsero i luoghi di preghiera: se i cristiani ebbero la Cattedrale, sita di fronte al castello ruggeriano, gli ebrei ebbero la loro sinagoga, dove oggi sorge la chiesa di sant’Agostino, gli islamici edificarono la loro moschea dove oggi si staglia la chiesa di San Nicolò di Bari.
Per gli Ebrei di Sicilia l’anno micidiale fu il 1492 quando Ferdinando il cattolico ed Isabella di Castiglia decretarono l’espulsione di tutti gli ebrei dalla terra di Sicilia.
Una legge assurda che oggi ci fa pensare allo “shoot” di itleriana memoria, mentre ricordiamo le parole di Gesù Cristo che, entrando in Gerusalemme, pianse sulla città santa profetizzando: “di questa città non resterà pietra su pietra”. Agli apostoli che chiesero allora: quando, Signore, avverrà questo? Gesù rispose. “non passerà una generazione!”. La storia ci conferma   il grande eccidio dell’anno 70 d.C. quando l’esercito romano circondò la città santa, la mise a ferro e fuoco e morirono oltre 800.000 ebrei, come attesta lo storico Giuseppe Flavio.
Oggi, grazie al cielo, si notano profondi cambiamenti tra Ebrei e Cristiani, frutto certamente del dialogo e della cooperazione, portati avanti con pazienza e in un atmosfera di rispetto e di buona volontà. La fiducia e la stima reciproca oggi gradualmente hanno preso il posto dell’incomprensione e delle difficoltà dei tempi antichi. Oggi più che mai, scriveva il papa san Giovanni Paolo II nel 1995, c’è un urgente bisogno per tutti di continuare a costruire sulle fondamenta già gettate.
Oggi, ad oltre settant’anni dalla liberazione di Auschwitz, non possiamo non   ricordare insieme gli orrori della Schoah.  Tale ricordo deve spingere ciascuno di noi a lavorare insieme, in armonia, per soddisfare la fame e la sete di giustizia innata in ogni essere umano creato ad immagine divina ( Gen. 1, 26-27). Adoperiamoci tutti perché il dono prezioso della pace e della civile convivenza dimori nel cuore di tutti uomini e donne di buona volontà. Pregare e lavorare allo scopo di favorire la pace in Terra Santa, luogo assai caro agli Ebrei, ai Cristiani e ai Musulmani.


Don Pietro Pisciotta



VISITA ALLA GIUDECCA
 DI 
MAZARA DEL VALLO
27/01/2018


GUIDE CULTURALI: STUDENTI DEL I.I.S.S..LICEO ADRIA-BALLATORE

PERCORSO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO


"LA PIETRA E LA CARTA COME ARCHIVIO DELLA MEMORIA"

TUTOR SCOLASTICO:  PROF. SSA   ILEANA SPARACIA

TUROR AZIENDALE:   DON PIETRO PISCIOTTA

ESPERTO:                       ARCH. MARIO TUMBIOLO                            

                           




































































































































































































                                                                       

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